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sabato 4 luglio 2015

Della sinistra e altre storie


                                          I bagni Regina, acquarello su carta

Di fronte alle manifestazioni della politica nostrana  viene spontaneo chiedersi se esista una sinistra nel nostro paese e che cosa sia di sinistra. Credo che valga la pena chiederselo per poter poi giudicare i nostri governanti che si definiscono di sinistra. Storicamente essa era quella parte che voleva l’uguaglianza  dei cittadini indipendentemente dal censo o peggio dal casato. Nasce dalla rivoluzione francese nei  tre principi, egalitè, fraternitè e libertè. Dobbiamo tener presente che l’illuminismo l’ aveva favorita credendo ingenuamente  nel raggiungimento della felicità, le but de la revolution c’est le boneur,  affermavano.  La sinistra dunque è per il riscatto sociale, per la difesa dei più deboli per la flessibilità dei ruoli di potere che vengono attribuiti a chi dimostra di avere le capacità indipendentemente dalle origini. Dunque la sinistra è per la continua riforma del sistema di potere per renderlo più giusto e creativo, per la selezione attraverso il merito e le doti naturali e non per le rendite di posizione. Quindi la sinistra è per il cambiamento e non per la rigidità. Tutto questo alcuni hanno pensato improvvidamente che lo si potesse ottenere con rivoluzioni violente altri con riforme. Massimalisti gli uni, riformisti gli altri.  Ma aldilà dei mezzi per raggiungere gli scopi suddetti di un nuovo umanesimo si tratta in cui prevale la fiducia, la solidarietà e la ricerca dell’uguaglianza. E’ basato insomma su sentimenti ed emozioni positive e non sugli egoismi e sulla paura,  emozioni negative. Per raggiungere questo stato sociale viene ovviamente data molta importanza alla educazione poichè il popolo, tenuto per secoli nell’ignoranza e nella sudditanza, ha bisogno di essere istruito per diventare classe dirigente. Da qui l’importanza che viene data alle scuole perchè il quarto stato deve essere preparato e messo nelle condizioni di competere con i ricchi nell’assunzione del potere.  La scuola diventa cosi un ascensore sociale che tende a valorizzare i talenti naturali perchè siano messi al servizio della collettività. Questo era anche il pensiero di Mosè Loria quando lascio’ il suo patrimonio per fondare una scuola di arti e mestieri, l’Umanitaria, affinchè i cosidetti « diseredati » si rilevassero da soli, con le proprie capacità. Lo stesso assunto teorico  anche di Riccardo  Bauer che, antifascista al confino con Pertini, dopo la liberazione preferi restare a dirigere la Scuola della Società Umanitaria piuttosto che andare in parlamento. La pedagogia degli oppressi, tanto per citare un saggio di Paulo Freire degli anni ottanta, è di fondamentale importanza per una politica cosidetta di sinistra. Dunque tutto quello che è orientato al riscatto sociale dei più deboli è di sinistra, dai diritti degli andicappati a quelli delle minoranze di vario genere. Lo stato interviene a smorzare la forbice tra ricchi e poveri generata dal mercato senza regole frutto del liberalismo più sfrenato. Infatti ad una concezione  socialista che abbiamo delineato si contrappone una concezione liberale  che lascia le cose come stanno e pretende di dare la massima libertà all’iniziatva privata e alle leggi della concorrenza.  Il fondamento della sinistra quindi è la fiducia nella persona umana al dilà delle differenze di censo, di razza e di religione E’ emblematico che ultimamente le uniche cose di sinistra le dica Papa Francesco che si ispira ovviamente ai Vangeli. Tra i nostri  politici  di sinistra purtroppo vediamo una degenerzione di questi principi nel buonismo, nel protagonismo e nella esibizione narcisistica del potere che portano al populismo, ahimè.