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domenica 8 giugno 2025

Nuovo libro

Questo nuovo libro è il condensato di riflessioni sull'architettura nei corsi dell' Istituto. L' amico e allievo Roberto Sacchi, che ringrazio, ha scritto questa recensione.

IL SESTO ORDINE DELL’ARCHITETTURA

di maurizio spada, un testo critico che racchiude l’esperienza di una vita

Leggere questo testo di Maurizio Spada è stato per me come fare un tuffo nel passato.
Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere l’autore più di 35 anni fa, frequentando i primi corsi di ecologia in architettura che organizzava al palazzo delle Stelline a Milano e incontrandolo poi per molto tempo.
Non è un romanzo, ma è un pò come se lo fosse; è un dialogo diretto tra maestro e allievo, come possiamo immaginare fosse nell’antica Grecia, tra Aristotele o Socrate o Pitagora e i suoi allievi, dove, tra una domanda e una risposta, escono interessanti spunti di riflessione.
E’ un libro olistico, in cui tra gli argomenti critici di ecologia in architettura e in urbanistica nella società odierna, si intersecano spunti di sociologia, antropologia, storia, arte, letteratura, filosofia, interrelati e coerenti in una scrittura che ricorda i testi di Giancarlo Argan, ma con qualche stimolo in più per la contemporaneità delle riflessioni.
Per chi come me ha conosciuto Maurizio Spada, il Sesto Ordine dell’Architettura rappresenta il riassunto del suo sapere di architetto e filosofo, ma anche di visionario, poichè Spada, per primo in Italia, ha immaginato la direzione che avrebbe preso l’architettura legandosi all’ecologia, cosa che sta accadendo, anche se con qualche distorsione culturale.
Credo che ogni laureato in architettura, con qualche anno di professione, dovrebbe leggerlo, soppesando i concetti e rileggendoli, troverebbe molti spunti su cui riflettere in merito alle proprie scelte progettuali e all’etica con cui ha affrontato il proprio lavoro.
Ma anche un giovane laureato, curioso di continuare ad imparare, troverebbe un metodo di approccio per affrontare il mondo del lavoro con etica e senso critico.
In un certo qual modo questo libro l’ho sentito anche un po' mio, dato che l’allievo con cui dialoga il maestro, porta il mio stesso cognome.




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