La Giornata Mondiale dell’Acqua
nel 2022 vede tra i suoi focus le acque
sotterranee che, invisibili all’occhio, rappresentano un
tesoro nascosto che arricchisce le nostre vite. Quasi tutta l’acqua dolce
infatti scorre sottoterra e con il peggioramento del cambiamento climatico, le
acque sotterranee diventeranno sempre più importanti e saranno un elemento
critico, da gestire in modo sostenibile.
A
livello globale ci sono 3,2 miliardi di persone colpite dalla
scarsità d’acqua, 1,2 miliardi in maniera estrema. E’ una risorsa sempre più
scarsa e preziosa, basti pensare che il 97,5% dell’acqua del nostro pianeta è
salata e della parte rimanente i 2/3 sono ghiaccio. Ne rimane una percentuale
molto bassa nei fiumi, nei laghi, nelle falde acquifere e nell’atmosfera a
nostra disposizione, mentre il suo consumo continua ad aumentare, di pari passo
con la crescita della popolazione mondiale. Nonostante l’Obiettivo 6
dell’Agenda chieda di “assicurare l’accesso universale all’acqua da bere e ai
servizi igienici attraverso un prezzo accessibile e una gestione efficiente e
sostenibile”, le Nazioni Unite stimano che nel 2030 saranno oltre 20 milioni i
cittadini che non avranno ancora accesso all’acqua potabile.
Le acque simbolizzano la somma universale
delle virtualità, sono fons e origo, serbatoio di tutte le possibilità esistenziali
e nel simbolismo religioso, come riporta anche Gaston Bachelard, hanno avuto
un’importanza fondamentale di purificazione, seconda nascita, per quanto
riguarda il fiume, anche nella mentalità più
positivista, è inevitabile il riferimento, almeno a livello sentimentale, al
suo modello interiore che simbolicamente
allude alla vita che scorre. Ogni religione infatti ha nel fiume il simbolo
sacro della vita per arrivare alla sacralità delle acque in generale nelle
culture arcaiche, fenomeno riscontrato anche fino al nostro Medioevo e nelle
culture popolari. Emblematici del resto sono la sacralità del fiume Gange per
l’Induismo e lo stesso rito del battesimo per il Cristianesimo.
Il degrado biologico delle acque di un fiume inquinato danneggia anche l’immagine interiore del simbolo della vita creando una non corrispondenza tra interno ed esterno.
L’acqua rappresenta il rimedio naturale per eccellenza. Fonte di benessere, è grazie all’acqua che siamo vivi. Prima ancora di alimentarci abbiamo bisogno di bere acqua. L’acqua ci tiene in vita tramite l’idratazione, inoltre ci depura, ci mantiene in salute e sempre grazie all’acqua è possibile curare semplici disturbi; non solo, ci aiuta a prevenire alcune malattie.
LE TERME
Il termine “terme” deriva dal latino thermae e dal greco ϑερμαί (πηγαί) (sorgenti calde). Nell’antica Roma, questo termine indicava l’insieme degli edifici destinati ai bagni pubblici, ispirati ai ginnasi greci, luoghi di ritrovo e educazione. La tradizione delle terme e delle abluzioni dopo gli esercizi fisici, infatti, era già radicata fin dall’età ellenistica. Del resto, anche tra gli antichi egizi vigeva l’usanza dei bagni a vapore, per purificare il corpo e rinvigorirlo.
Le terme dell’antica Roma fusero queste due tradizioni: erano sia stabilimenti destinati all’igiene del corpo (spesso anche gratuiti, e quindi aperti alle fasce più basse della popolazione) che luoghi dedicati al ristoro della mente. Non più solo semplici bagni pubblici, quindi, ma anche luoghi di cultura e di aggregazione, in cui discutere, scambiare opinioni, ascoltare musica e conferenze. Insomma, veri e propri spazi deputati alla convivialità. Per questo motivo, quindi, le terme romane vennero arricchite di bellezza, con mosaici in bianco e nero (prevalentemente sulle pavimentazioni) e decorazioni; ma non solo. Furono completate anche con palestre, biblioteche, sale, porticati, fontane, terreni per il gioco con la palla, giardini ombrosi e viali in cui passeggiare: tutto ciò, insomma, che poteva dare gioia alla vita. Le terme dei romani erano per gli imperatori un’occasione per competere fra loro, costruendo edifici sempre più sfarzosi. All’epoca spiccavano quelle di Agrippa, Nerone e Tito; ma in seguito anche quelle di Caracalla e Diocleziano. Tutti luoghi deputati alla convivialità, edificati con straordinaria magnificenza e sontuosità. I più importanti, come appunto le Terme di Stigliano, potevano contenere fino a seimila persone.
Dalle sale per le esposizioni a quelle per i dibattiti, dagli spazi per gli spettacoli alle sale dedicate al riposo: le terme dei romani non erano più solo bagni pubblici, ma un luogo di incontro in cui dedicarsi, oltre alla rigenerazione del corpo, anche ad attività sociali, a coltivare amicizie e a trovare appoggi e influenze politiche. Andare alle terme, nell’antica Roma, diventa quindi un’importante attività quotidiana per tutti, dai patrizi ai meno abbienti.
La storia delle terme naturalmente non si esaurisce con la caduta della civiltà romana: dopo una comprensibile decadenza nel Medioevo riprendono importanza a partire dal Rinascimento quando la cultura dell'epoca riconosce valore alla cura del corpo. Ma è soprattutto nell'ottocento che la medicina ufficiale consiglia di curarsi con le acque di varie fonti benefiche per la composizione chimica. La cultura ottocentesca però affrontava il problema in un modo esclusivamente positivista e scientista, mentre un pensiero ecologico oggi lo vede con uno sguardo olistico dove viene recuperata anche la dimensione spirituale e mentale conducendo a vedere le terme come luoghi per il riequilibrio di corpo, mente e spirito.
Esistono numerose e ottime guide alle terme di Lombardia. Il nostro paese, l'Italia, tra i più ricchi di fonti d'acqua curativa, non ha certo bisogno di pubblicizzare ulteriormente i suoi gloriosissimi stabilimenti termali. Piuttosto, ciò che manca è una cultura dell'acqua. I vademecum e i libri a sede che affollano gli scaffali delle librerie dicono tutto sulle località, le cure mediche, le attrezzature alberghiere e il tempo libero. Nessuno, però, ci spiega che cosa l'acqua sia, perchè l'uomo di tutte le ere e di tutte le latitudini abbia affidato a essa, in apparenza così semplice, così banale, il benessere del proprio corpo. Il solo discorso scientifico non basta perchè la fortuna dell'acqua è soprattutto legata alla sua valenza simbolica, ai suoi significati mitici, religiosi, filosofici. Non si tratta, quindi, soltanto della guarigione del corpo, ma anche di quella dello spirito cui l'acqua è legata indissolubilmente dalle valenze catartiche della reintegrazione e della purificazione. L'acqua sacrale che un tempo agiva sull'animo umano è divenuta oggi l' "acqua curativa" che esercita un'azione benefica sul corpo.
TERME DI SANPELLGRINO
L’acqua minerale naturale di San Pellegrino Terme sgorga da tre sorgenti di identica composizione, situate l’una in prossimità dell’altra, alla base della falda meridionale di una rupe di natura dolomitica, costituita essenzialmente da carbonato di calcio e di magnesio, che s’innalza per circa 600 metri sino al poggio Belvedere. La sorgente più elevata e più abbondante è la “Palazzolo”; le altre due sono denominate “Salaroli” e “Fonte Vecchia”.
L’acqua
scaturisce da strati profondi della crosta terrestre, al riparo da
infiltrazione di acque superficiali come dimostra la costanza della temperatura
(26° sia d’estate che d’inverno) e della composizione chimica, tanto nei
periodi di piogge prolungate quanto nei periodi di siccità. L’ampia zona di
protezione sanitaria intorno alle rocce da cui sgorgano le sorgenti garantisce
l’assoluta purezza batteriologica dell’acqua.
TERME DI BOARIO
Le Terme di Boario si presentano oggi
come un nuovo modello di benessere termale, orientato alla costruzione di un
turismo attento alla salute e all’ambiente. Nel 2008 la struttura è stata
completamente restaurata, la Cupola Liberty, il Parco, e ilcentro cure sono solo alcuni
degli edifici interessati dai lavori. Il percorso SPA propone un nuovo modo di
vivere le terme, basato sulla tradizione centenaria, ma rivisitato in chiave
moderna e contemporanea.
L’eccellenza delle nuove Terme è confermata nel 2010, quando il CERAM (Centro Europeo di Ricerca Acque
Minerali) riconosce alle quattro acque delle Terme di Boario il
Premio Europeo Qualità Acque Minerali.
La storia di Boario Terme come eccellente centro di cura nasce alla fine
del Settecento con la costruzione del Casinò Boario, luogo in cui si
somministravano "acque salutari magnesiache e vitrinolate di ferro",
come scriveva Antonio Bazzini su “Cronaca di Lovere”.
La prima menzione di "polle medicinali" è da attribuire a Padre
Gregorio Brunelli (Valle Camonica - 1698), ma le proprietà terapeutiche delle
fonti termali sono note sin dal XV secolo e segnalate da medici illustri.
Con il trionfo della moda di "passare le acque", nella
seconda metà dell'Ottocento Boario Terme divenne un "salotto all'aperto",
luogo di cura e ritrovo mondano per la ricca borghesia cittadina: proprio in
questo scorcio di secolo, l'acqua Antica Fonte compare
nei negozi degli speziali milanesi, accolta come un vero e proprio toccasana.Uno dei suoi più noti estimatori fu Alessandro Manzoni, che ne ordinò - tramite
una lettera oggi conservata negli archivi delle Terme - più di cento bottiglie,
per trattare un'affezione epatica. Anche la sua seconda moglie, Teresa Stampa,
ebbe modo di apprezzare personalmente la straordinaria efficacia di queste
acque termali, come testimonia una sua lettera datata 16 dicembre 1845:
"...avevo poi anche desiderato e stabilito tante volte di volerle dir io,
di mia mano, che la mia totale guarigione l'ho dovuta alle acque di
Boario".
Risale invece al 1913 la costruzione della cupola Liberty di marmo bianco,
con balconata sostenuta da colonne a capitelli ionici: un tempo sede di
orchestre, oggi emblema e simbolo delle nuove Terme di Boario.La storia delle Terme di Boario e le sue tradizioni attraversano tre secoli,
dopotutto “Acqua Boario, Fegato centenario.
TERME DI SIRMIONE
Le attrattive naturalistiche e storico-archeologiche non sono
tuttavia le sole a caratterizzare Sirmione: sin dal Rinascimento era nota la presenza di una fonte termale calda e
solfurosa, la Bojola, che zampilla dal fondale a 250 metri dalla riva
orientale.
Il tentativo di canalizzare e sfruttare l’acqua, conservandone la temperatura
originaria, ebbe però buon esito solo nel 1896. A partire da questa data, l’attività termale di Sirmione si
ampliò successivamente e divenne
nota in tutta Europa. Dopo la battuta d’arresto subita dall’economia a causa della
Grande Guerra, la proprietà e la concessione passarono alla Società Terme e Grandi Alberghi Sirmione, nata nel 1921, che
ancora le detiene. L’attività subì un’altra interruzione a causa della seconda
guerra mondiale, nel corso della quale le truppe di occupazione danneggiarono
sia le strutture alberghiere che le attrezzature termali. A partire dalla fine
della guerra, tuttavia, le Terme conobbero un grande impulso, decisivo per
l’occupazione e l’economia di Sirmione. La ripresa ebbe una tappa importante
già nel 1948 con la costruzione del nuovo Stabilimento Termale e con la creazione
di un Centro Cura della Sordità Rinogena. Attualmente gli stabilimenti sono
due: il Catullo, nel centro
storico, e, dal 1987, il Virgilio, a Colombare.
L’acqua termale trova
applicazione nella cura e prevenzione di disturbi,
otorinolaringoiatrici, broncopneumologici, reumatologici, ortopedici,
dermatologici e ginecologici. Nel 2003 è stato inaugurato al Catullo il
centro Aquaria che,
riprendendo le antiche tradizioni romane, propone la piscina termale come fonte
di benessere.
Si può dire dunque che Sirmione ha ripreso e ampliato nel ventesimo secolo quella vocazione turistica presente
già nel I secolo a. C. : è stato ricordato come gli edifici romani di cui si
sono rinvenuti i resti fossero “seconde case” di ricche famiglie della zona.
Per secoli Sirmione fu visitata da turisti attratti dalla sua bellezza naturale
e dalle sue memorie storiche, ma gli alberghi, le ville, le seconde case, le
strutture turistiche nacquero solo dal secondo dopoguerra.
Attualmente la sfida che gli amministratori e gli operatori turistici devono
affrontare è molto diversa da quella di cinquant’anni fa: allora si trattava di
incrementare il turismo, ora bisogna cercare un equilibrio tra la necessità di
salvaguardare la fisionomia del luogo e le forti sollecitazioni derivanti
dall’afflusso continuo di visitatori cui si somma l’incremento di popolazione
residente che sta interessando tutto il basso Garda.
TERME DI SANT'OMOBONO
In una splendida posizione nella valle Imagna, Sant’Omobono
Terme gode di un clima dolce che lo rende meta ideale per un soggiorno estivo.
Il centro comprende diverse frazioni – Selino Basso (427 m) è sede comunale –
disseminate in un paesaggio agricolo caratterizzato dai “ronchi”, tipici
terrazzi sostenuti da muriccioli. A Sant’Omobono Terme si trova il sito più
caro ai fedeli valligiani e conosciuto non solo nella Bergamasca: è il
santuario della Cornabusa, ricavato in una grotta e contenente una statua della
Madonna che sostiene il corpo di Cristo.Le terme.Nel cuore verde della valle Imagna, a 500 metri di altitudine, sorge villa
delle Ortensie, residenza gentilizia di fine Ottocento. Insieme al più moderno
edificio delle cure idropiniche, inalatorie, fango e balneoterapiche situato
dirimpetto, essa costituisce l’attuale complesso termale. Gli effetti
terapeutici della sorgente solfurea che sgorga da una roccia di calcare
bituminifero erano conosciuti sin dal Settecento e verso la metà del XIX secolo
tali acque venivano chiamate “della rogna”, per via dei benefici effetti che
avevano sulle malattie cutanee. Oltre che per tali patologie, oggi sono
utilizzate per affezioni delle vie respiratorie, dell’apparato
otorinolaringoiatrico, di quello digerente e intestinale. Villa Ortensie, nella
cornice lussureggiante di un parco di oltre 130 000 mq, è una struttura
alberghiera di ottimo livello: dispone di un centro benessere con impiego di
metodo-logie naturali, attrezzature termali, piscina coperta con idropercorso
vascolare, palestra, sauna, idromassaggi, inalazioni, shiatsu e massoterapia.
Non mancano i trattamenti estetici e programmi specifici (2-7 giorni) per il
recupero della forma fisica.
L’acqua.Fonte della Salute. 13 °C solfurea.Le indicazioni terapeutiche.Patologie del fegato e delle vie biliari, della pelle, dell’apparato
circolatorio, dell’apparato digerente, dell’apparato respiratorio,
dell’apparato urinario e del ricambio, ginecologiche.
Le cure termali.Humage, inalazioni, insufflazioni, irrigazioni nasali, politzer crenoterapia,
ventilazioni polmonari, bagni e docce terapeutici, idromassaggi, idropercorso,
fanghi, irrigazioni gengivali, cure idropiniche, irrigazioni intestinali,
vaginali.
Altri trattamenti.Acquaticità, cosmesi, educazione alla salute, fitness, ginnastica respiratoria,
massaggi, medicina estetica, programmi antistress, riabilitazione, terapie
fisiche.
IL TEMPO LIBEROGrotte e fenomeni carsici. L’intera valle Imagna
offre molteplici occasioni di piacevoli escursioni. Oltre al Resegone, meta
alpinistica di tutto rispetto, suggestivo è l’itinerario speleologico. Il
territorio è infatti ricchissimo di fenomeni carsici con circa 250 grotte e
numerose doline che, sia che si aprano nelle fratture della dolomia, sia che
facciano capolino tra gli strati neri del calcare, presentano molti spunti di
interesse: alla bellezza delle concrezioni si affiancano ritrovamenti
archeologici e paleontologici con presenza di rare specie di fauna cavernicola.
Nel comune di Costa Valle Imagna, nelle località Ca’ Todesk, Ca’ Gazzoli, Ca’
Bagazzino e val de la Catoi, tra fitti boschi di latifoglie affiorano numerosi
monoliti carsici.Luoghi papali. Partendo da Sant’Omobono e
dirigendosi verso Cepino, a metà montagna – da risalire a piedi o in auto – si
incontra il santuario della Cornabusa. Questa basilica naturale, ricavata nella
roccia e immersa nel bosco, è dedicata alla Madonna Addolorata. All’interno, fa
mostra di sé la statuetta di legno della Vergine col Cristo morto, risalente al
1500. Luogo di preghiera, meditazione e raccogli-mento tuttora molto frequentato
dai fedeli lombardi, venne scelto da Angelo Roncalli come luogo in cui
celebrare il cinquantesimo anno di ordinazione sacerdotale. Poco tempo dopo la
ricorrenza, quel sacerdote, che aveva iniziato a frequentare il santuario della
Cornabusa, venne eletto papa, assumendo il nome di Giovanni XXIII. Il
pontefice, nato a Sotto il Monte, paese distante una trentina di chilometri,
rimase sempre molto legato alle proprie origini e a questi luoghi. Non sono
pochi, oggi, i pellegrini che si recano nel paese natale di papa Roncalli per
visitare la casa in cui nacque e altri luoghi a lui legati.La rotonda di S. Tomè. Prossima ad Almenno San
Bartolomeo si trova la bellissima chiesetta di S. Tomè, una delle più note
costruzioni romaniche a pianta circolare della Lombardia. Venne eretta
probabilmente tra l’XI e il XII secolo sulle fondamenta di un edificio
preesistente di epoca franca, del quale furono recuperati le colonne e altri
materiali di costruzione. È costituita da tre volumi cilindrici sovrapposti: il
corpo principale – con il presbiterio e l’abside – la cupola e la lanterna.
L’esterno è decorato da semicolonne, lesene e bifore; molto raffinati sono gli
archetti intrecciati delle parti posteriori. L’interno è diviso in due livelli:
uno inferiore disegnato da otto colonne e uno superiore, il matroneo, anch’esso
con otto colonne, poste in corrispondenza di quelle inferiori. Le nicchie del
perimetro, l’abside, i colonnati, nonché la cupola a volta anulare formano un
insieme di grande eleganza e suggestione, enfatizzata anche dai raggi di luce
che penetrano dalle piccole finestre dell’edificio.
A Milano sorgerà il complesso termale cittadino più grande d’Italia
Con le terme San Siro si riapre un antico orizzonte per l'acqua divenendo cura del corpo e della mente. Una nuova eccellenza per una città come Milano, sempre pronta a guardare avanti, ma anche indietro posando lo sguardo sui primi esempi di termalistica romana che fecero delle terme veri e propri ritrovi dove trascorrere una parte della giornata. Con questo grande complesso oggi, come ieri, le terme tornano ad essere il luogo dove ritrovare la salute del corpo e dell'anima, nulla di diverso dalle terme stabiane e dalle terme del foro di Pompei, primi esempi completi di termalistica romana tutti databili dal primo al secondo secolo.Milano avrà le sue nuove terme nelle storiche scuderie de Montel di San Siro. Il progetto sfrutterà le sorgenti di acqua termale presenti nel sottosuolo e sarà pronto entro il 2023.
Il progetto delle Terme prevede la realizzazione del complesso termale cittadino più grande d'Italia con 800 metri quadrati di vasche, interne ed esterne, di acqua sulfurea che potranno ospitare fino a 600 persone contemporaneamente. Il nuovo parco urbano si svilupperà su una superficie di 8mila metri quadrati con saune, piscine, aree relax. 2.400 metri quadrati di cortili interni.
L' acqua insomma ci cura da migliaia di anni ma perché l'uomo possa godere appieno della sua azione salutare e benefica occorre allontanarsi dal concetto del "prendere una medicina". L'esperienza termale, soprattutto, necessita di una disposizione dell'animo, la stessa che dovettero avere gli antichi romani e che, ai giorni nostri è ancora possibile trovare ad esempio, in Turchia dove i bagni e le saune sono considerati momenti quasi magici e di estremo relax. In questo modo l'acqua non ci ridarà soltanto la salute del corpo, ma ci aiuterà anche a recuperare la serenità dello spirito.
Le attrattive naturalistiche e storico-archeologiche non sono
tuttavia le sole a caratterizzare Sirmione: sin dal Rinascimento era nota la presenza di una fonte termale calda e
solfurosa, la Bojola, che zampilla dal fondale a 250 metri dalla riva
orientale.
Il tentativo di canalizzare e sfruttare l’acqua, conservandone la temperatura
originaria, ebbe però buon esito solo nel 1896. A partire da questa data, l’attività termale di Sirmione si
ampliò successivamente e divenne
nota in tutta Europa. Dopo la battuta d’arresto subita dall’economia a causa della
Grande Guerra, la proprietà e la concessione passarono alla Società Terme e Grandi Alberghi Sirmione, nata nel 1921, che
ancora le detiene. L’attività subì un’altra interruzione a causa della seconda
guerra mondiale, nel corso della quale le truppe di occupazione danneggiarono
sia le strutture alberghiere che le attrezzature termali. A partire dalla fine
della guerra, tuttavia, le Terme conobbero un grande impulso, decisivo per
l’occupazione e l’economia di Sirmione. La ripresa ebbe una tappa importante
già nel 1948 con la costruzione del nuovo Stabilimento Termale e con la creazione
di un Centro Cura della Sordità Rinogena. Attualmente gli stabilimenti sono
due: il Catullo, nel centro
storico, e, dal 1987, il Virgilio, a Colombare.
L’acqua termale trova applicazione nella cura e prevenzione di disturbi, otorinolaringoiatrici, broncopneumologici, reumatologici, ortopedici, dermatologici e ginecologici. Nel 2003 è stato inaugurato al Catullo il centro Aquaria che, riprendendo le antiche tradizioni romane, propone la piscina termale come fonte di benessere.
Si può dire dunque che Sirmione ha ripreso e ampliato nel ventesimo secolo quella vocazione turistica presente
già nel I secolo a. C. : è stato ricordato come gli edifici romani di cui si
sono rinvenuti i resti fossero “seconde case” di ricche famiglie della zona.
Per secoli Sirmione fu visitata da turisti attratti dalla sua bellezza naturale
e dalle sue memorie storiche, ma gli alberghi, le ville, le seconde case, le
strutture turistiche nacquero solo dal secondo dopoguerra.
Attualmente la sfida che gli amministratori e gli operatori turistici devono
affrontare è molto diversa da quella di cinquant’anni fa: allora si trattava di
incrementare il turismo, ora bisogna cercare un equilibrio tra la necessità di
salvaguardare la fisionomia del luogo e le forti sollecitazioni derivanti
dall’afflusso continuo di visitatori cui si somma l’incremento di popolazione
residente che sta interessando tutto il basso Garda.
TERME DI SANT'OMOBONO